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LA GOLDEN WEEK GIAPPONESE

Di cosa si tratta e perché è così importante per i nipponici

Articolo a cura di Susanna Ribeca, scrittrice)


Si è appena conclusa in Giappone la famosa “Golden Week”, o “Ogon Shukan”,

cioè il periodo tra il 29 aprile e il 5 maggio in cui cadono ben quattro delle 15 festività giapponesi.

Data la riluttanza dei nipponici ad usufruire delle ferie, questo è il momento ideale per loro per riposarsi e viaggiare.

In tali giorni, treni e aerei sono stracolmi, così come gli hotel, i ryokan e le onsen, mentre invece molti negozi e centri commerciali chiudono.



Da dove deriva il nome “Golden Week”?


Il 6 maggio 1951, i produttori del film “Jiyu Gakko" (Scuola di libertà) si accorsero di avere incassato più nella settimana precedente che in tutto il resto dell’anno.

L’ industria dell’intrattenimento aveva registrato un considerevole aumento dei profitti ed il cinema non fece eccezione.

Uno dei manager della Daiei Film, prendendo spunto dal gergo radiofonico nipponico, che chiamava “golden time” il periodo con il maggior numero di ascoltatori, propose allora di chiamare quella magica settimana “Golden week”, e così è rimasta.


Passiamo ora ad esaminare le quattro feste.


Il 29 aprile, la festa che apre le danze, è lo Showa Day (昭和の日-Showa no hi).

Inizialmente era il giorno del compleanno dell’Imperatore Hirohito, che ha governato il Giappone dal 1926 al 1989.

Alla sua morte, il giorno del compleanno (il Tenno tanjobi) è stato spostato prima a dicembre (ricorrenza dell’imperatore Akihito) e poi al 23 febbraio (imperatore attuale, Naruhito).

Lo Showa no Hi celebra oggi l’era del regno di Hirohito, dove “Showa” significa “pace illuminata”, e consente ai giapponesi di riflettere sulla storia del XX secolo, che include anche il periodo molto buio della Seconda Guerra Mondiale.




Il 3 maggio è la Kenpo kinenbi (憲法記念日), ovvero la Festa della Costituzione.

La Costituzione è quella entrata in vigore nel 1947, elaborata sulla base delle condizioni di resa del governo giapponese, a cui gli Alleati, ed in special modo gli americani, chiesero “di rimuovere tutti gli ostacoli alla rinascita e al rafforzamento delle tendenze democratiche nel popolo. Dovranno essere stabilite le libertà di parola, di religione, di pensiero, così come il rispetto dei diritti umani fondamentali".


Benché gli autori del documento non fossero giapponesi, essi tennero conto della Costituzione Meiji, delle richieste dei legislatori nipponici e delle opinioni dei leader politici pacifisti.

In questo giorno si è invitati a riflettere sul significato della democrazia e sul governo giapponese.

Vengono organizzati molti eventi e conferenze sull’importanza del ruolo della costituzione e il Palazzo della Dieta viene aperto ai visitatori.



Il 4 maggio è il giorno della Festa del Verde o Midori no hi (みどりの日).

Trattasi di una festività dedicata alla natura, ed è stato chiamata così per ricordare Hirohito e il suo apprezzamento per il verde, senza nominare direttamente l’imperatore.

Fino al 2005 veniva celebrata nella ricorrenza del suo compleanno, poi, quando venne istituito il giorno Showa per commemorare ufficialmente il suo regno, il giorno del verde venne spostato al 4 maggio.

Questa giornata sarebbe risultata in ogni caso di festa, poiché secondo la legge sulle Feste nazionali giapponesi, il periodo che cade tra due festività diventa esso stesso una festività nazionale. Nella stessa legge viene specificato che, qualora una festa nazionale cada di domenica, è necessario dichiarare il successivo lunedì, giorno di ferie.

Quel lunedì è noto come furikae kyūjitsu (振替休日), ovvero “giorno di compensazione”.

Durante il Midori no hi, i giapponesi si adoperano per proteggere l’ambiente: dalla pulizia dei luoghi pubblici alla piantagione di alberi, con l’obiettivo di passare tutto il giorno immersi nella natura.

Non mancano parchi e giardini che per l’occasione fanno da sfondo a piccoli eventi.



Il 5 maggio è il Kodomo no Hi, la Festa dei bambini.

Originariamente era il Boys’ Day (端午の節- tango no sekku) e non era festeggiato il 5 Maggio, bensì il quinto giorno del quinto mese, secondo l’antico calendario lunare (abbandonato a fine Ottocento) .

Si trattava di un momento che voleva celebrare i figli maschi ed i loro papà, sulla scia della festa dedicata alle bambine il 3 Marzo (雛祭り- Hinamatsuri).

Oggi, invece, la Festa dei Bambini li celebra tutti, indistintamente.


Vengono esposti i koinobori, di carta o stoffa coloratissima e a forma di carpa, a simboleggiare la tenacia che questi pesci hanno nel risalire la corrente.

Le carpe ondeggiano al vento, legate ad una sorta di pennone, denominato fukinagashi.

Normalmente, si possono vedere una grande carpa nera (magoi), che simboleggia il padre, una grande e rossa (higoi) che rappresenta la madre, mentre le carpe più piccole e di diversi colori simboleggiano i figli.

Di solito vengono appese le carpe dei primi tre figli.



A questa tradizione si lega l’usanza, in alcune zone, di far passare i ragazzi all’interno delle carpe di carta, dalla bocca alla coda, come gesto portafortuna. In ogni casa con bambini maschi sono esposte delle bambole di Kintaro (figura del folklore, si tratta di un bimbo dotato di forza sovrumana) a cavallo di una carpa e l’elmetto tipico dei samurai, il kabuto.

Spesso vengono esposte anche le cosiddette “bambole di maggio”, che raffigurano altri elementi della guerra, come armature e cavalli, e simboleggiano la forza che si augura ai bimbi di avere, nonché le bambole del samurai Musha Ningyou.



I dolcetti tipici di questa festa sono i kashiwa mochi (più popolari ad ovest) e i chimaki (più diffusi ad est).

I primi sono dolcetti di riso glutinoso ripieni di pasta dolce di fagioli azuki, avvolti in una foglia di quercia (kashiwa).

La foglia non è commestibile ma rilascia un certo aroma particolare; si usa la quercia perché rappresenta la forza e la perseveranza, le sue foglie non cadono finché non spuntano quelle nuove.


Insomma, la “Golden Week” risulta essere un momento molto animato della vita giapponese; magari i viaggiatori ed i turisti possono trovare difficoltà di pernottamento nelle località di vacanza, sui treni e sugli aerei, ma può valere la pena di andare nelle grandi città, come Tokyo, più vuote e tranquille rispetto al solito.


Articolo a cura di Susanna Ribeca, scrittrice)



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